E' con le grandi civiltà dell'antichità che si ha lo sviluppo della musica intesa come arte, come la intediamo noi oggi.
L'etimologia della parola musica deriva dalla parola greca moysa cioè musa.
L'idea occidentale di musica è collegata alle muse e quindi ad ogni arte che risveglia l'idea di qualcosa di gradevole e ordinato.
Nell'antica Grecia occupava un ruolo di grande rilievo sia nella vita sociale che religiosa. Per i greci la musica era un'arte che comprendeva anche altre arti come la danza, la poesia, e anche la medicina e la magia.
Al periodo più antico di questa civiltà ci sono pochissime fonti di musicale scritta e la musica veniva ancora tramandata oralmente. Nel periodo classico si sviluppa la tragedia, e insieme a questa forma artistica, i cui soggetti erano presi dai miti letterari, si alternavano al dialogo dei canti corali.
La musica serviva di accompagnamento durante la recitazione e nel teatro a semicerchio tra la gradinata e il palco si metteva l'orchestra e il coro.
Gli strumenti musicali più comuni erano la cetra e l'aulos. Erano usati anche strumenti a percussione come i tamburi e i cimbali.I greci per primi organizzarono le note secondo suoni discendenti e ascendenti legati a valori matematici.
Alla base del sistema musicale greco c'era il tetracordo che era un sistema formato da quattro suoni discendenti compresi in un intervallo di quarta giusta.
Anche nella poesia la metrica nasceva dalla durata delle sillabe e il ritmo della poesia creava la musica. In poesia la combinazione di vari piedi formava il verso e la combinazione di più versi la strofa.
Alla musica i greci inoltre davano una funzione educativa. Secondo Platone la musica poteva arricchire l'anima come la ginnastica serviva per irrobustire il corpo.